“Tutti siamo chiusi in una prigione. La mia me la sono costruita da solo, ma non per questo è facile uscirne“
Giorgio Faletti
Per il suo XIX anno di vita il Festival Dromos affronta, in linea con una scelta progettuale che da anni ne caratterizza la programmazione, un tema ostico ma di cocente attualità: le prigioni, mentali prima che fisiche, i recinti nei quali ciascuno, più o meno consapevolmente, decide di entrare fino a rimanerne sopraffatto. Il titolo Prigioni, potrebbe indurre a pensare ad Antonio Gramsci e alla sua morte, avvenuta esattamente ottant’anni fa, una morte accelerata dalla lunga prigionia inflittagli dal regime fascista e, pertanto, al carcere come interminabile e spesso fatale luogo di espiazione di una colpa o come strumento di censura e di cancellazione del libero pensiero. Se non mancheranno approfondimenti in tal senso è pur vero che lo spirito del festival fa proprio, viceversa, l’aforisma di Giorgio Faletti che colloca, come premesso, la dimensione della cattività come condizione esistenziale, spirituale e culturale più che fisica.
Con queste parole Ivo Serafino Fenu introduce la XIX edizione di Dromos festival. Per l’Associazione omonima seguiamo la progettazione grafica e la comunicazione.