Nel titolo della mostra – “L’origine è la meta” – il curatore sottolinea in modo icastico quale sia il senso vero dell’opera di Carlo Contini, artista che, a distanza di cinque decenni dalla scomparsa, si conferma come una delle presenze più complesse e significative della pittura sarda e nazionale del XX secolo. Quel paradosso ci dice che il pittore di Oristano ha saputo evolvere a livello creativo senza perdere mai di vista le proprie radici, il proprio atavismo, la propria identità morale e culturale di nativo del glorioso Giudicato di Eleonora d’Arborea. Come dire che Contini è artista che “avanza” nel passato e conquista la propria modernità servendosi appunto delle forme, dei colori, della luce, ma anche delle passioni e degli umori ereditati dal secolare patrimonio folklorico della sua terra. Se dunque l’obiettivo, la meta, è quanto ha alle sue spalle, Contini sa di poter contare su una guida sicura, su una lezione genetica che, tra gli anni ’20 e ’30, dopo gli studi all’Accademia di Belle Arti di Roma e un lungo soggiorno a Venezia, lo porta ad affrontare tematiche diverse.
Con questa introduzione il curatore Giuliano Serafini ci porta all’interno del mondo artistico di Carlo Contini, al quale l’Assessorato alla Cultura del Comune di Oristano e la Fondazione Oristano hanno dedicato l’importante mostra.
Per questo importante evento abbiamo curato tutti gli aspetti grafici e comunicativi fino alla realizzazione di un elegante catalogo.